La pasta secca come la conosciamo oggi ha visto la luce proprio sull’isola. La storia di questo alimento affonda le radici indietro nel tempo. L’uomo, dopo aver abbandonato la vita nomade, è diventato agricoltore, imparando a seminare e raccogliere: proprio in quel momento, è diventato protagonista il grano, e con il grano è diventata protagonista la pasta.
Le prime testimonianze sulla produzione della pasta secca in Italia arrivano dalla Sicilia musulmana. Nel corso del XII secolo il geografo arabo Idrisi parla di “un importante polo produttivo di pasta in forma di fili”
“”””A ponente di Termini Imerese vi è l’abitato di Trabia, sito incantevole, ricco di acque perenni e mulini con una bella pianura e vasti poderi nei quali si fabbricano vermicelli (ITRYAH) in quantità tale da approvvigionare, oltre ai paesi della Calabria, quelli dei territori musulmani e cristiani…………… “”””
(Anno 1154 – Al Idrisi)
Tratto dal Libro di Ruggero II
Da qui la pasta secca di semola di grano duro ha conquistato il resto dell’Italia, passando da Napoli e arrivando fino a Genova. Nel corso della dominazione Aragonese, Sicilia e Sardegna sono diventati i principali centri di produzione di pasta del Mediterraneo. Proprio da qui partiva per il nord Italia, ma anche per la Spagna. La nostra ricerca sui pastifici di Trabia fatta grazie, tra le altre fonti, alla Trinacria all’annuario di Sicilia, rivista dove viene riportato paese per paese tutte le ditte presenti, alla voce paste alimentari (fabbriche), ci consegna ben sette produttori con almeno uno di essi attivo fino agli anni 60/70:
Pastificio Cartabellotta Antonino 1905
Pastificio Cartabellotta Salvatore 1905
Pastificio Lombardo Antonino 1905
Pastificio Catanzaro Onofrio 1905
Pastificio Gurgiolo Nicolò 1907
Pastificio Sunseri & Figli 1914
Vogliamo precisare che la ricerca sui pastifici è in continua evoluzione.