La chiesa di Santa Petronilla nel suo contesto storico-artistico, annovera un dipito di spiccata rilevanza, raffigurante San Pietro Apostolo: la tela delle dimensioni di cm 140 x 100 è posta sopra la porta d’entrata che conduce nell’ufficio parrocchiale. La tradizione orale tramanda che il dipinto sia stato donato alla chiesa da un Pietro Lanza Principe di Trabia.
L’opera originariamente fu collocata sull’altare maggiore e fu schedata, negli anni Novanta, dallo Storico dell’Arte Antonio Cuccia durante la campagna di catalogazione promossa dalla Soprintendenza di Palermo e per la quale gli fu attribuita una datazione, relativa alla metà del XVII secolo, ed assegnata a un artista ignoto della scuola riberesca napoletana, con influssi caravaggeschi. Successivamente lo stesso Cuccia (“La pittura del Seicento a Termini Imerese e nel suo territorio” in “Bollettino d’Arte” n. 143, gennaio-marzo 2008, pp. 49-92) è ritornato sulla sua precedente generica attribuzione, ravvisando nella tela elementi sufficienti a confortare la definitiva paternità al pittore spagnolo, Jusepe De Ribera (Xàtiva, 1591, Napoli 1652) detto lo Spagnoletto, uno dei più grandi artisti della pittura europea del XVII sec. Condividendo appieno l’attribuzione fatta dal Cuccia, riteniamo che il dipinto abbia tutte le peculiarità della tecnica del Ribera e delle connotazioni caratteristiche: l’aderenza al luminismo caravaggesco, il tratto tenebroso e drammatico e la rilevanza degli effetti chiaroscurali, almeno nella sua prima fase pittorica. Infatti, l’incontro che l’artista ebbe in seguito con il pittore Diego Velázquez portò il De Ribera a un radicale cambiamento stilistico: le sue pitture successivamente, saranno più pacate, caratterizzate da un colorismo più chiaro e rappresenteranno anche gli aspetti della vita quotidiana. Il dipinto di Trabia, quindi, ha gli elementi distintivi precitati, il contrasto di luce che fa risaltare la figura dell’Apostolo, facendone emergere i lineamenti senili. L’estemporaneità del soggetto è rilevato dalla fisionomia di un uomo qualunque, ovvero, di un vecchio pescatore colto nella sua quotidianità; unito all’evidenziato naturalismo, tratto dallo scorcio del muro scarno e l’immagine delle chiavi appese, tipico simbolo del principe degli apostoli, fatte risaltare con una accentuata luminosità. Il San Pietro di Trabia, si presenta oggi in discrete condizioni di conservazione anche se meriterebbe un intervento di restauro per contrastare i segni del tempo e per valorizzare ulteriormente questa pregevole opera, rendendola maggiormente fruibile ai visitatori. Circa la sua collocazione attuale, sarebbe opportuno posizionare il dipinto ad una altezza tale da poter essere ammirato facilmente da un osservatore, mentre l’ubicazione attuale si presta ad una difficile visione. A ciò si aggiunge l’insufficiente illuminazione che attualmente rende poco fruibile il dipinto. Invitiamo i lettori a visitare la cittadina di Trabia per potere ammirare tra le tante bellezze anche questa ammirabile opera d’arte del XVII secolo.
Giuseppe Longo.