La pesca di Trabia è un simbolo della tradizione agricola siciliana, non solo per la sua rinomata qualità, ma anche per il legame storico che ha con il territorio. Questo frutto dolce e succoso, caratterizzato da una forma appuntita, è stato apprezzato per secoli. Purtroppo, oggi è diventato rarissimo, lasciando solo ricordi nelle menti delle generazioni passate. In questo articolo, esploreremo la storia della pesca di Trabia, le sue caratteristiche uniche, il processo di raccolta e trasporto, e la sua eredità nei nuovi feudi. Inoltre, analizzeremo la situazione attuale di questo frutto nei territori circostanti.
Storia della pesca di Trabia
La pesca di Trabia ha radici storiche profonde, risalenti a epoche in cui l’agricoltura era il fulcro dell’economia locale. Questo frutto è stato coltivato con passione da generazioni di agricoltori, che hanno saputo valorizzare le peculiarità del terreno trabiese. Con l’arrivo dei Lanza, la pesca di Trabia ha iniziato ad espandere la sua fama, diventando particolarmente ricercata. La tradizione di coltivazione si è tramandata, ma con il passare del tempo è andata progressivamente perdendosi.
La pesca autoctona di Trabia è nota per la sua grande pezzatura e il suo sapore inconfondibile. Il frutto, che terminava a punta, si distingueva non solo per l’aspetto ma anche per il gusto unico che sapeva offrire. Queste pesche venivano coltivate in un ambiente particolarmente favorevole, che garantiva un mix di condizioni climatiche ideali. Queste caratteristiche hanno contribuito alla sua preziosità, rendendola un prodotto di nicchia nei mercati siciliani.
Il processo di raccolta di queste pesche era un evento atteso ogni anno. Una volta mature, venivano raccolte a mano con estrema cura per evitare danni al frutto. Dopo la raccolta, ogni pesca veniva avvolta in foglie di fico, un metodo tradizionale che aiutava a preservare la freschezza. Le pesche, quindi, venivano trasferite in grandi ceste e caricate sui treni diretti verso i mercati, dove erano vendute con orgoglio dagli agricoltori locali.
Durante il periodo di dominazione dei Lanza, la pesca di Trabia conobbe una fase di significativa espansione. Questi nobili erano noti per il loro interesse nei confronti della produzione agricola e incentivarono la coltivazione di vari frutti, tra cui le pesche. La loro influenza si estese anche ad altre zone, portando alla diffusione dell’innesto della pesca in nuovi feudi. Questo periodo è considerato cruciale per la storia di questo frutto in Sicilia.
Il feudo di Lanza Superiore, oggi conosciuto come Malvagna, e Lanza Inferiore, ora Mojo Alcantara, divennero nuovi territori per la coltivazione della pesca. Qui, l’innesto si è adattato bene, continuando a prosperare in un ambiente che rispecchiava le condizioni della vecchia Trabia. Questo trasferimento ha permesso di mantenere viva la tradizione della pesca, anche se le coltivazioni di Trabia iniziarono a diminuire nel corso degli anni. La lungimiranza degli agricoltori in questi feudi ha garantito la continuazione di una tradizione quasi perduta.
Oggi, la situazione della pesca a Trabia è difficile. Purtroppo, il frutto autoctono è praticamente scomparso dalla zona di origine. Le vecchie varietà che una volta riempivano i mercati e le tavole siciliane sono andate quasi tutte perdute. Tuttavia, grazie agli sforzi di alcune comunità e agricoltori, vi è una crescente consapevolezza sulla necessità di preservare questo patrimonio agricolo. La speranza è che la pesca di Trabia possa un giorno ritornare a far parte della tradizione agricola siciliana.