La gazzosa a Trabia ha una storia affascinante che risale agli anni ’60, un periodo in cui l’isola ha vissuto un clamoroso boom nel commercio delle bevande analcoliche. A quel tempo, molti bar e botteghe si sono riempiti di bottigliette di gassosa, consumate spesso con del vino bianco. L’espressione dialettale “Ai tempi ‘ra azzusa” evoca vividamente quei momenti passati, rendendo omaggio a una tradizione locale che ha arricchito la cultura di Trabia. Il termine “azzusa” è specifico per il dialetto siciliano e si riferisce a un periodo imprecisato di tempo fa. La frase “arristasti o tempu ra azzusa” aiuta a contestualizzarne l’uso, evocando ricordi di un’epoca in cui la gazzosa era una presenza comune nella vita quotidiana. Questa espressione colorita è un modo per connettersi con le tradizioni e l’identità locale. Fu così che, grazie ad alcune aziende siciliane, come, la Partanna, fondata nel 1890 a Palermo, la Tomarchio, che iniziò la sua attività ad Acireale nel 1920, la Polara, attiva dal 1953 che la gassosa divenne famosa, infatti, queste aziende hanno contribuito notevolmente alla diffusione della gassosa, diventando simboli di qualità e tradizione. Ogni locale a Trabia custodiva queste bevande, un vero e proprio tesoro delle popolazioni locali. Tra le attività commerciali di Trabia negli anni ’60, spiccava la ditta Piazza-Chiarelli che dopo qualche tempo diventò Ditta Piazza-Gurgiolo, produttrice di gassose. I laboratori e i magazzini erano situata tra via Panturro e via Gaeta, questa azienda ha saputo mantenere le tradizioni della produzione della gassosa.
Curiosamente, il cognome Gurgiolo, che come ben possiamo capire non è proprio originario di Trabia, ha origini storiche legate ai sarti di Avellino, portati a Trabia dalla famiglia Lanza, il cognome originario era Gargiulo poi storpiato all’anagrafe in Gurgiolo.
Di seguito diamo una ricetta per la preparazione casalinga della Gassosa:
INGREDIENTI
- 2,5 litri acqua
- 250g zucchero
- 4 o 5 limoni o 2 cedri non trattati
- 1 manciata fiori di salvia o di menta
- 1 sacchetto di tela o garza
PREPARAZIONE
- Preparare l’acqua in un recipiente d’acciaio inox e sciogliervi lo zucchero.
- Col pelapatate recuperare la parte verde dei limoni, poi pelarli a vivo tagliando tutta la scorza bianca amara, che butteremo.
- Tagliamo i limoni a spicchi e mettiamoli con le erbe e le scorze tutto nel sacchetto, chiudendo bene.
- Far bollire per una quindicina di minuti ,lasciare raffreddare, imbottigliare.
- Se le bottiglie verranno esposte al sole, il processo di gassificazione naturale è accelerato e nell’arco di una settimana è pronta (quando mollando leggermente il tappo si sente un soffio significa che si sta gasando).
- Va conservata al fresco e va bevuta mediamente entro una decina di giorni, trascorso questo tempo, d’estate specialmente, tende a diventare troppo forte e ad alterarsi il sapore.
La Gassosa che negli anni 60 era un must era un prodotto fatto con gli aromi naturali e a Trabia si usavano i limoni e i cedri di cui siamo patria. Ma sul finire degli anni 70 la produzione cominciò a scemare per l’avvento dei colossi Coca Cola e Pepsi.
Negli anni ’70, la produzione di gassosa a Trabia iniziò a declinare a causa della crescente influenza dei colossi come Coca-Cola e Pepsi. La gazzosa, un prodotto artigianale fatto con aromi naturali, non riuscì a competere con le grandi multinazionali. Tuttavia, il ricordo di quel periodo rimane vivo tra gli abitanti e nelle tradizioni locali.