San Nicola l’Arena , anticamente chiamata con la denominazione di San Nicolò l’Arena Tonnara, meglio conosciuta come Santa Nicuola, è una frazione del comune di Trabia . La sua storia è indissolubilmente legata a quella della Tonnara e del Castello.
La costruzione del Castello viene solitamente fatta risalire allo stesso periodo in cui la tonnara adiacente iniziò ad essere sfruttata, ovvero durante il XIV secolo, la struttura fu eretta presumibilmente attorno a una preesistente torre Normanna per allertare gli abitanti del luogo dalle incursioni dei Turchi.
Nei secoli il Castello e il feudo di San Nicola L’Arena è stato in possesso di svariate famiglie nobili, tra cui: gli Spadafora , Crispo, Vincenzo Bardi Mastrantonio Bologna, Antonina Ventimiglia Bardi Marchesa di Altavilla e del figlio Giuseppe Bologna. Le ultime famiglie che lo possedettero sono state quelle dei Principi Valdina e la nobile famiglia del Principe Vanni Calvello di San Vincenzo. Il Castello di San Nicola l’Arena nel tempo ha subito diverse modifiche che ne hanno mutato l’aspetto originario. Tuttavia conserva ancora il cortile interno, il portale originale in tufo, le merlature delle torri e in alcuni tratti delle mura, i contrafforti, e le vestigia di un antica chiesetta, le tre torri, di cui due di dimensioni ridotte rispetto al mastio cilindrico dove vi è posto il blasone della famiglia Crispo. La torre dalla forma cilindrica si trova al centro della corte, arricchita da una terrazza finale, all’interno, vi sono tre sale circolari, comunicanti grazie ad una scala. Si notano inoltre tre torri più piccole, collegate da una terrazza usata per la ronda delle sentinelle ed attrezzata anticamente con l’artiglieria composta da cannoni.
La Tonnara di San Nicola e probabilmente la tonnara reggia più antica di Sicilia con la concessione risalente al 1367 che re Federico diede in gestione a certo Perrono Gioemi di Termini Imerese, essa è rimasta in attività fino al 1935.
San Nicola non fu solo un borgo di pescatori. Un’ampia parte della comunità si dedicò alla coltivazione della “cannamela” dalla quale si estraeva lo zucchero, che veniva esportato pure al di fuori del Mediterraneo. Testimonianza del cannameleto ne abbiamo in contrada Roccazzo dove ancora oggi c’è una sorgiva che portava l’acqua ad un mulino e alla coltivazione della cennamella posta nelle adiacenze del castello. Nel 1887 questo piccolo borgo ebbe la sua chiesa, che fu edificata dopo non poche difficoltà dal capo mastro Salvatore Affatigato su incarico dell’Istituzione “San Francesco di Sales”. Essa fu finanziata da un laico possidente palermitano certo Salvatore Celeste, che la finanziò, incoraggiato e assistito dal Sacerdote Don Nunzio Russo: fu quest’ ultimo a dedicarla a San Nicola di Bari , per ringraziare il Santo, perché proprio nel giorno della sua festa venne firmato il contratto tra il Sig. Gaspare Gattuccio ricco possidente trabiese e Don Nunzio Russo. Solo più tardi, nel 1935 la Chiesa venne eretta a Parrocchia. Per un periodo la piccola comunità è stata assistita dalle suore dell’istituto Figlie della Croce che istituirono corsi di alfabetismo, cucito e catechismo. Di notevole importanza è l’altare Maggiore in cui risiede una scultura di ottima manifattura in legno dell’Immacolata, inoltre all’interno della Chiesa si trovano alcune importanti statue rappresentanti San Nicola di Bari, la Vergine Addolorata e la madonna assunta e una via crucis di fine 800 dono di Don Nunzio Russo. Da racconti tramandati a voce possiamo dire che con buona probabilità che i blocchi di tufo usati per erigere la facciata della chiesa sono stati estratti dall’antica cava presente in contrada Punta Mandra nei pressi dell’ antica torre normanna, trasportati via mare fino al golfo di San Nicola e sistemate su slitte che venivano trascinate a braccia fino al cantiere della chiesa.
Fin sul finire degli anni 80 nel piccolo borgo a fine agosto si organizzava il Festino di San Nicola, anche se la festività senz’altro più importante e sentita dalla comunità si celebra il 15 agosto con i festeggiamenti in onore della Madonna Assunta. In questa occasione rivive l’anima marinara dell’intera comunità, la Madonna dopo la processione via terra viene caricata su di un peschereccio per la tradizionale “processione a mare”. Negli ultimi decenni il territorio di San Nicola ha avuto un notevole sviluppo turistico grazie al suo porticciolo che è tra i più importanti porti turistici della Sicilia, e in questi anni è diventata il fiore all’occhiello della comunità tutta.