Ci troviamo nel quartiere per antonomasia dei pescatori di Trabia, il Calvario da dove i pescatori potevano controllare le loro piccole barchette e tra quei vicoli trovare rifugio per le proprie reti che potevano saccire (riparare) al riparo delle intemperie del mare. L’ultimo di questi pescatori appartenente alla famiglia Vallelunga è Agostino, che ha regalato alla cittadina di Trabia un murales dove viene racchiusa in un’immagine la storia del quartiere, guardandola rivivi quei momenti indimenticabili che noi abitanti del quartiere conosciamo bene, da bambino ricordo tutti i pescatori sia di professione che per passione riparare le reti davanti la porta e stenderle appese ai balconi o distese per le stradine per farle asciugare.
Ecco il murales che ritrae Giuvanninu papà dell’ultimo pescatore della famiglia Vallelunga.
”Volevo che l’immagine di mio padre, che lavora la rete sia ricordata con questo murales … Lo avevo già pensato nell’ ultimo periodo della sua vita, perché malgrado stesse diventando cieco continuava a lavorare le reti. Io guardandolo mi chiedevo come facesse, ma no mi sono mai permesso, la risposta era semplice, lavorava con la praticità che solo chi sa lavorare le maglie delle reti può avere, i suoi movimenti erano automatici guidati dalla passione per il lavoro svolto da una vita. Poi giunse la morte, quindi perché non regalare al quartiere dei pescatori una cosa bella decorativa? Da qui è nata l’idea e con la realizzazione di questo murales lui continuerà il suo lavoro, in giro per il mondo, grazie alle foto che si scatteranno”.
Per pochi l’uomo delle foto sarà Giuvanninu per molti sarà un vecchio pescatore anonimo che porta avanti il suo lavoro con passione”