Tra dolci e riti come tradizione Siciliana vuole
Come è noto San Pietro è il custode delle chiavi del Paradiso. E’ molto interessante notare che sono due chiavi incrociate ad ” X”. Ciò nella simbologia religiosa sta ad indicare che lo scopo del nostro cammino è riuscire ad aprire entrambi i mondi: quello della realtà ordinaria e quello dello straordinario, il sacro ed il profano, il cielo e la terra. Solo il cielo ci renderebbe dei disadattati e solo terra degli infelici. Abbiamo bisogno di trovare entrambe le chiavi e di usarle, così che i due mondi possano dentro di noi essere in contatto. “Poiché noi uomini siamo un ponte tra cielo e terra, a noi uomini spetta una chiave, a Dio l’altra”.
Il 29 giugno, in occasione della festa di San Pietro e Paolo, la devozione popolare che da sempre ha cercato aiuto e consiglio presso i Santi, mediante dei “rituali”. Nel giorno in cui la Chiesa festeggia i Santi Pietro e Paolo, si svolgeva un antichissimo rituale diffuso in tutta la Sicilia, conosciuto come “u ritu ra chiavi”. Questo rito era usato per sapere se una determinata cosa sarebbe realmente accaduta o meno. Due persone, poste una di fronte all’altra, tenevano sospesa, appoggiata sui polpastrelli dei rispettivi indici della mano destra, una vecchia chiave di ferro priva di foro nella parte finale così detta “chiavi masculina”.
Appena la chiave era sistemata, iniziavano a recitare per tre volte una breve orazione, chiedendo alla fine la richiesta desiderata. La formula che mi ricordo si usasse a Trabia è la seguente :
“San Pietru si, san Paulu no.
San Pietru no, san Paulu si.
M’ha Faciti sta razia sì, o no?”
Il rito terminava con la recita di un Padre Nostro e un’Ave Maria. Se la chiave iniziava a muoversi, la risposta era “sì”. Se rimaneva ferma significava “no”.
Da sempre in Sicilia, ad un evento religioso, viene associato un piatto tipico in questo caso è un dolce tipico che consiste in un biscotto che prende la forma di una chiave, “a chiavi ri San Pietru”.
Questi biscotti venivano confezionati con pasta mielata e mandorle, che una volta spianata veniva ritagliata con uno stampo di solito fatto in lamierino in maniera artigianale. In questo periodo lo si può trovare in alcune pasticcerie siciliane legate alle antiche tradizioni. Questo dolce affonda le sue radici nella tradizione popolare dei pescatori che come sappiamo bene il loro protettore è San Pietro. Durante questa festa i pescatori regalavano ai loro figli, nipoti e ragazzini del quartiere “i chiavi ri San Pietru”, questo simbolo dato dai pescatori riconosceva in San Pietro l’autorità di custode delle chiavi del Paradiso e custode di conseguenza delle loro case e dei loro figli mentre erano per mare.