Il castello dei principi Lanza di Trabia dal 1579 al 1643 fu sede della prima Chiesa Madre dedicata a Santa Petronilla Martire. Ma data la veloce crescita del paese, la piccola cappella del castello divenne insufficiente per contenere i fedeli.
Per ovviare a ciò, Don Ottavio II Lanza, diede l’ordine di erigere un nuovo luogo di culto così si completò nel 1643 per volontà del suddetto principe, la chiesa ubicata fuori del perimetro del Castello, all’interno delle mura cittadine, intitolata a Sant’Oliva che rimase parrocchia fino al 1726. Molto probabilmente l’intitolazione della chiesetta a Sant’Oliva la si deve all’edicola presente sul ponte che attraversava il torrente che si trovava a pochi metri appena fuori le mura del paese ,all’interno di essa ancora oggi vi si trova l’altare originale che fu traslato direttamente dalla chiesetta del castello.
La popolazione di Trabia intanto continuava a crescere grazie allo sviluppo dell’attività dei mulini e la fruttuosa pesca, in particolar modo la cattura del tonno. Nel 1715, a causa di un ulteriore ‘incremento della popolazione, Don Ignazio Lanza decise di edificare una nuova chiesa madre in sostituzione della precedente, dedicata al SS. Crocifisso, patrono di Trabia, che L’anno seguente fu intitolata al SS. Sacramento.
Completato l’edificio di culto la nuova parrocchia entrò in funzione a partire dal 1726 fino al 1802. L’accrescersi della popolazione, indusse ancora una volta ad innalzare, una nuova chiesa, consacrata a Santa Petronilla, già titolare della chiesetta del Castello. L’edificio sacro venne fatto costruire da Don Giuseppe II Lanza e Branciforti, e fu soggetta a diversi interventi di ampliamento: l’aggiunta delle navate laterali nel 1870 e per volontà di Monsignore Di Matteo, nel 1885 ne fu collocato l’altare, in marmo bianco posto sotto il tabernacolo principale, a cui si aggiunsero nel 1887 le cinque cappelle laterali e il pavimento sempre in marmo bicolore. Il prospetto della chiesa presenta un grande portale, sovrastato da un rosone e due torri laterali, di cui una, dotata di orologio, che risale al 1892.
Nel 2000 per volere di Don Vincenzo Parasiliti furono apportati ulteriori modiche, venne eliminata la balaustra che divideva l’area della chiesa con il cosi detto Coro. (Il coro nell’architettura cristiana è la parte terminante di una chiesa, contenente l’altare maggiore.), con le colonnine di marmo della balaustra venne eretto il nuovo altare, venne eliminato il pulpito ligneo ormai pericolante dove al di sotto venne trovata una lapide gentilizia che copriva una cripta formata da due stanze vuote, purtroppo di questo passaggio non se ne ha visione perché il tutto è stato ricoperto con marmo bianco è sopra vi è posto il nuovo ambone, in fine venne spostato l’antico fonte battesimale, risalente ai primi dell’800 in marmo rosso, dalla navata laterale alla destra dell’altare maggiore. Inoltre dobbiamo ricordare che all’interno della chiesa madre di Trabia vi sono custodite delle opere d’arte di una certa rilevanza, la Croce quattrocentesca di bronzo trovata sotto le grotte del castello, inoltre vi si trovano due statue lignee della scuola del Quattrocchi ,San Giuseppe e l’Immacolata che si trovano rispettivamente uno nella navata laterale di sinistra, l’altra all’altare maggiore. Sopra la porta della sagrestia c’è un quadro di San Pietro attribuito allo Spagnoletto e in una delle cappelle laterali vi e un quadro di certo valore che ritrae la Vergine del Rosario. All’interno della Chiesa vengono custodite a partire dall’anno 1973, le spoglie del Servo di Dio Fra’ Andrea Tonda dell’ordine dei Frati Agostiniani Scalzi.