La cappella del Calvario si trova nell’omonima via che congiunge corso La Masa con uno dei quartieri più antichi di Trabia, scelto dai pescatori per la sua posizione rialzata dal mare ma a cinque minuti dalle loro barche che potevano controllare comodante da casa. L’edificazione si fa risalire al 1830 quando Trabia è ancora caratterizzato da case terranee allineate lungo la croce di strade: corso La Masa, via Calvario, via Lima. In cima ad una roccia arenacea quarzosa, alta, solitaria, visibile da ogni punto del paese. Durante la costruzione della cappella si andava a raccogliere i ciottoli, necessari per la pavimentazione delle gradinate, nelle spiagge, e fu proprio in quel periodo che un ragazzo di nome Carlo Bondì rinvenne nelle grotte sotto il castello la quattrocentesca Croce di Trabia. Dalla scheda redatta dall’Architetto G. Cangemi ,” nel piano territoriale provinciale relazione illustrativa generale allegato n°2 ( centri storici urbani) del 2009”, viene affermato che la primitiva chiesa viene eretta sul basamento superstite di una torre di avvistamento del secolo IX-X quindi di periodo arabo.
La roccia su cui è costruita è visibile ancora oggi, essa ridotta in sabbia, veniva utilizzata dalle donne del quartiere per pulire minuziosamente il pentolame annerito dalle fiamme e le stadie di rame che servivano ai pescatori per pesare il pescato. La cappella venne eretta per volere dell’istituto religioso “Figlie della Misericordia e della Croce” ancor oggi presente nel Paese. Alle spalle della cappella troviamo una roccia dove è stata posta una grande croce in ferro con tre luci alle estremità che simboleggiano la Trinità, e altre due croci ai lati a rievocare il Golgota di Gerusalemme nella mente di chi arriva salendo la scalinata.
Essa viene utilizzata dai fedeli durante tutto il mese di maggio e durante la settimana del Sacramento per la recita del Santo Rosario, ma L’apice della suggestione e delle emozioni si ha per la processione del venerdì santo dove ai piedi della scalinata avviene il toccante incontro dei simulacri di Gesù Cristo e della Vergine Addolorata accompagnato dalla malinconica melodia di “Ah si, versate lacrime”. La custodia della cappella, nella quale, troviamo due statue di pregevole fattura una dell’addolorata e l’altra del cristo morto in cartapesta, fu affidata da sempre alle cure degli abitanti del quartiere da prima fu Maria Rubino, in seguito Giuseppa Cancilla ed oggi Alfonsina Serio. A queste persone e a tutti gli abitanti del calvario o come amiamo definirci “Carbanioti” si deve la manutenzione di questo luogo sacro, che dalla primavera all’autunno inoltrato sembra riproporre in piccolo un vero giardino dell’Eden, il paesaggio del paradiso: gerani, garofani, gigli, piante grasse e Gelsomino lungo le aiuole che accompagnano da ambo i lati la percorrenza della via sacra, inondando di profumi la gradinata che sale alla cappella.
In oltre Ai piedi del calvario due volte l’anno si celebra la santa messa per il 14 di Settembre giorno dell’Esaltazione della Croce e per il 3 di maggio festa del santissimo crocifisso, in questo giorno durante la messa mattutina in passato venivano benedetti gli animali, anticamente sempre per il 3 di maggio si faceva una grande festa di quartiere con luci e bancarelle, festa che negli ultimi anni e stata riproposta dai Carbanioti con l’aiuto della Proloco. Nelle vicinanze della Cappella si trovano la Casa Natale del “Servo di Dio” Fra’ Andrea Tonda e due piccole piazzette, una caratterizzata da un grande albero di fico posto al centro di essa, l’altra antistante la Cappella, da cui è possibile notare la roccia arenacea.
Bibliografia :
- Trabia vicende storiche – Pietro Zizzo
- Sito web – dialoghi mediterranei
- Piano territoriale provinciale relazione illustrativa generale allegato n°2 ( centri storici urbani) del 2009 – G.Cangemi.