ERA GIUGNO, 1985 CREDO.. ED APPENA FINITA LA SCUOLA, AVEVO SUPERATO GLI ESAMI DI QUINTA ELEMENTARE , MI ALZAVO LA MATTINA PER ANDARE A GIOCARE. A QUELL’ EPOCA SI GIOCAVA PER LE STRADE ED ABITANDO A FUORI PORTA SOLEVAMO TUTTI ANDARE A SPORCARCI IN PIAZZA, “SUTTA O PARCU”. O NELLA GRANDE FONTANA, DOVE CERTI GIORNI USCIVA DAI CANNOLI L ‘ACQUA COSÌ ABBONDANTE DA SBUFFARE E CREARE IL PANTANO.
A SCUOLA AVEVAMO SENTITO DIRE CHE DOVEVANO RISISTEMARE LA PIAZZA. E CHISSÀ COSA METTERANNO? PENSAVO.
E BENE UNA DI QUELLE MATTINE MI SVEGLIAI CON UN FRASTUONO PROVENIENTE DA QUEI LUOGHI E ADDIRITTURA RIMBOMBAVA NELLA PARETE ROCCIOSA CHE NE FACEVA E FORSE FA ANCORA DA PALCOSCENICO NATURALE. MI ALZO E MIA MADRE MI MANDA A “SURVIZZU”. COSÌ APPROFITTO PER ANDARE A VEDERE DA DOVE PROVENIVANO QUEI RUMORI. E MI RITROVO IN PIAZZA….
UNA RUSPA CHE DISTRUGGEVA E AVEVA GIÀ DISTRUTTO IL MANTO STRADALE APRENDO UN VARCO DALLA PARTE DI FUORI PORTA, DA DOVE ERO VENUTO. ATTORNO AL MONUMENTO AI CADUTI, ANCORA NELLA SUA ORIGINALE COLLOCAZIONE, CUMULI DI TERRA, CEMENTO, ASFALTO E PIETRE. LA STRADA NON C’ ERA PIÙ. IL TUTTO MI SEMBRO’ IL RIVEDERE LE SCENE ALLA TV DEL TERREMOTO IRPINO, CHE AVEVA DISTRUTTO UN SACCO DI PAESI QUALCHE ANNO PRIMA.
I RUMORI UGUALI, LE RUSPE COL MARTELLETTO, STESSA ATMOSFERA… DA DISTRUZIONE. RIMASI LI ASSIEME AD ALTRI A GUARDARE QUESTO SPETTACOLO PER QUALCHE ORA, POI A CASA.. E DI POMERIGGIO RITORNARE A CANTIERI CHIUSI. DA LÌ A POCHI MESI VIDI DEMOLIRE, STRAVOLGERE L’ ASPETTO DI QUEI LUOGHI, SUTTA U PARCU NON C ERANO PIÙ LE GRATE CHE DAVANO SULLA VECCHIA STRADA CHE ATTRAVERSAVA LA PIAZZA E CHE CI PERMETTEVA DI SPIARE LE RAGAZZINE CHE PASSEGIAVANO, DA SOTTO QUEL LAVATOIO GIÀ ASCIUTTO DA TEMPO.
CI RITROVAMNO UNA PIAZZA NUOVA ALLA FINE… MA SE PENSO ORA A DISTANZA DI ANNI MI RITROVO IN UNA MALINCONICA NOSTALGIA…
Fabio Sunseri